Che cos'è la disgrafia?

La disgrafia è un disturbo della scrittura per cui la grafia di un individuo risulta particolarmente disarmonica, fino ad essere completamente illeggibile.

Solitamente viene rilevata nei bambini a partire dalla terza elementare. I primi due anni, infatti, sono finalizzati pressoché interamente alla familiarizzazione con l'atto di scrivere. Dalla terza elementare, l'alunno comincia ad esercitare una maggiore autonomia nel gesto e può dunque, eventualmente, manifestare forme più o meno gravi di disgrafia.

Benché le radici psicologiche e sociali di questo disturbo siano ancora oggetto di dibattito, ne sono state determinate alcune cause dirette. Ad esempio la postura dello scrivente, l'impugnatura e il tipo di strumento utilizzato per scrivere.

Contrariamente a quanto si potrebbe erroneamente pensare, la disgrafia non è il segnale di una “anormalità” del bambino. Anche i più svegli e intelligenti, infatti, possono manifestare disturbi della scrittura. Tuttavia, un bambino disgrafico può avere maggiori problemi a scuola e nell'inserimento sociale, proprio per la sua difficoltà nel padroneggiare un'abilità fondamentale per l'uomo.

Fortunatamente, attraverso la grafologia è possibile intervenire per correggere il disturbo disgrafia. I risultati migliori si ottengono quando l'intervento è tempestivo. Un bambino che supera la criticità disgrafia, sarà più sicuro di sé, otterrà risultati migliori a scuola e comunicherà meglio. E soprattutto, raccoglierà per tutta la vita i frutti di questo intervento.

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A cura di

Barbara Mazzola

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