La Firma

 

Da alcuni ritrovamenti di graffiti rinvenuti su terrecotte e corni è possibile affermare che sin dall’età delle pietra si è sentita l’esigenza di un’espressione identificativa individuale: la firma. L’utilizzo di allora, sembra volgere al riconoscimento della proprietà: dal bestiame alla merce.

La firma oggi è l’espressione massima per rappresentare la propria identità. Con questo insieme di segni grafici, coi quali ci identifichiamo, ci presentiamo agli altri, ci facciamo rappresentare nella vita sociale e burocratica. Spesso la ritroviamo come simbolo di un’eredità culturale, di una propria storia personale o di un progetto tratto da prospettive, aspirazioni, ambizioni.

Al giorno d’oggi usiamo la firma per convalidare un documento, assumere un ruolo sociale o professionale, assumersi delle responsabilità o più semplicemente per lasciare la propria impronta.

Anche le attività commerciali si identificano in un simbolo spesso creato ad hoc per loro: il logo o logotipo nel caso inglobi dei caratteri tipografici.

In grafologia, la firma, viene considerata già un autoritratto, per quanto un bravo grafologo sa, che una firma da sola può voler dire tutto e niente.
E’ solo con la comparazione ad un testo che ci dirà cosa realmente pensa di sé o come vuole mostrarsi al mondo lo scrivente.

Nel confronto tra firma e testo possiamo individuare la fiducia in se stessi o al contrario la propria fragilità, le compensazioni che lo scrivente mette in atto a fronte di un senso d’inferiorità, possono emergere inoltre vivacità o eccessi, rilassamento o esplosione di sentimenti contrastanti.

Quali sono i parametri che il grafologo prenderà in considerazione per la valutazione?

  • Premettendo che la cosiddetta “firma leggibile” è disfunzionale all’atto stesso del firmare, la leggibilità o meno è una delle prime considerazioni che il grafologo valuta.
  • La posizione all’interno dello scritto ed in relazione al testo. 
  • Se esiste omogeneità tra lo scritto vergato nel testo e la firma. 
  • La dimensione, se più grande o più piccola rispetto al testo. 
  • Se corredata da tratti aggiuntivi quali paraffi, sottolineature, punti finali, tratti liberi. 
  • Ed infine un’attenzione particolare si darà all’origine ovvero nome e cognome, cosa viene prima, l’una o l’altra.

A proposito di disgrafia

Intervenire per correggere la disgrafia è possibile e consigliato. Attraverso l'analisi della scrittura, l'esperto grafologo può intervenire per aiutare il soggetto disgrafico a migliorare la propria espressività. Mentre le caratteristiche della disgrafia sono ben conosciute, non è sempre altrettanto semplice determinarne le cause.

da oltre 2000 anni...

Gli antenati degli odierni grafologi hanno più di duemila anni. Alcune osservazioni sul rapporto tra scrittura e personalità si trovano infatti già nelle opere di autori dell'antichità in Cina, in India, in Grecia con Aristotele e a Roma con Svetonio.

Curiosità

Associazioni

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A cura di

Barbara Mazzola

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