IPNOSI - GRAFOLOGIA

Domenica 10 novembre, la sede A.G.I. di Milano ha ospitato il seminario “Ipnosi – Grafologia”, tenuto dal prof. Fabio Carbonari.
Secondo il relatore, domenica si è aperto un nuovo capitolo che segnerà il futuro della grafologia.
Sgombriamo il campo dai preconcetti: l’ipnotista non nulla ha a che vedere con i teatranti del settore che talvolta si esibiscono in televisione. Al contrario, può essere un valido supporto al grafologo e viceversa.

Va inoltre chiarito che per somministrare l’ipnosi, almeno in Italia, è necessario essere dei medici abilitati.

Tutti i partecipanti al seminario hanno potuto valutare su se stessi la potenzialità di questa disciplina, che consente di entrare in contatto con le proprie risorse profonde e di recuperare le competenze insite in se stessi che, riscoperte, riportano l’individuo in equilibrio.

L’esperimento è stato molto semplice.
Dopo aver chiesto ai presenti di scrivere un breve testo firmato, non più di 5 righe, il professor Carbonari ha guidato il gruppo in una trance piuttosto leggera e superficiale. Si è poi ritornati a scrivere sullo stesso foglio altre 5 righe, sempre rigorosamente firmate.
Risultato: tutti avevano modificato la propria scrittura, chi più chi meno, con soli 5 minuti di viaggio all’interno di se stessi, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità.

Probabilmente, ha concluso il prof. Carbonari, l’integrazione tra le due discipline avverrà solo tra 20/30 anni.
Ma come potrebbe cambiare oggi la grafologia se avvenisse il connubio tra grafologo e medico ipnotista? Quanto più velocemente si potrebbe aiutare chi si rivolge a queste due figure in maniera separata?

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A cura di

Barbara Mazzola

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