Te lo dico colorando

Bologna 4 maggio 2014,

la dottoressa Cecilia Rinaldi, era la relatrice della giornata di formazione, organizzata da AED, che ha illustrato con l'ausilio di disegni e scritture di bambini l'importanza del colore, sia come supporto alla figura del rieducatore della scrittura, e del grafologo.

Non si può parlare di colore senza citare Max Luscher, psicoterapeuta e filosofo svizzero tutt'ora vivente, ed il suo test. 

La prima versione (degli 8 colori) è stata tradotta in 29 lingue. Il test viene utilizzato anche per la selezione del personale: ne fanno uso, ad esempio, la Marina Americana e il ministero dell'interno Italiano.

Con il linguaggio dei colori si va oltre i condizionamenti e le distorsioni del linguaggio verbale,  misurando lo stato d'animo che permette al grafologo/rieducatore della scrittura  di entrare in sintonia col soggetto che richiede la sua prestazione.

Le neuroscienze e la grafologia ci aiutano a capire

Lo scorso fine settimana sabato 22 e domenica 23 marzo, si è tenuto a Torino il seminario: "Scegliere la vita che ci tocca".

Corpo, cervello, mente in un intreccio dinamico che vede omeostasi, neurotrasmettitori e congnitività, orientarci nelle scelte.

La dott.ssa Antonella Roggero, ci ha mostrato come sollecitare una lettura delle esperienze funzionali all'integrazione dell'accaduto nella realtà personale affinché si possa maturare maggior chiarezza in merito a quel che comunemente è detto essere il caso e, del caso, a quel che, in realtà, è un rispecchiamento biotipologico e psichico, una vera ‘appartenenza’ ovvero un principio di necessità attinente alla persona stessa al fine della realizzazione di conoscenza e consapevolezza.

Un altro passo avanti che vede un'ulteriore evoluzione della Grafologia. Le recenti scoperte delle neuroscienze  rendono lo studio della scrittura, sempre più affidabile poiché le analisi della scrittura verranno interpretate  alla luce delle spiegazioni scientifiche della motricità manuale come risposta a ciò che il cervello vive, come immagini della realtà di sé stesso e del corpo, nel dualismo che cervello e mente animano oggettivando caratteri e personalità.

 

IPNOSI - GRAFOLOGIA

Domenica 10 novembre, la sede A.G.I. di Milano ha ospitato il seminario “Ipnosi – Grafologia”, tenuto dal prof. Fabio Carbonari.
Secondo il relatore, domenica si è aperto un nuovo capitolo che segnerà il futuro della grafologia.
Sgombriamo il campo dai preconcetti: l’ipnotista non nulla ha a che vedere con i teatranti del settore che talvolta si esibiscono in televisione. Al contrario, può essere un valido supporto al grafologo e viceversa.

Va inoltre chiarito che per somministrare l’ipnosi, almeno in Italia, è necessario essere dei medici abilitati.

Tutti i partecipanti al seminario hanno potuto valutare su se stessi la potenzialità di questa disciplina, che consente di entrare in contatto con le proprie risorse profonde e di recuperare le competenze insite in se stessi che, riscoperte, riportano l’individuo in equilibrio.

L’esperimento è stato molto semplice.
Dopo aver chiesto ai presenti di scrivere un breve testo firmato, non più di 5 righe, il professor Carbonari ha guidato il gruppo in una trance piuttosto leggera e superficiale. Si è poi ritornati a scrivere sullo stesso foglio altre 5 righe, sempre rigorosamente firmate.
Risultato: tutti avevano modificato la propria scrittura, chi più chi meno, con soli 5 minuti di viaggio all’interno di se stessi, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità.

Probabilmente, ha concluso il prof. Carbonari, l’integrazione tra le due discipline avverrà solo tra 20/30 anni.
Ma come potrebbe cambiare oggi la grafologia se avvenisse il connubio tra grafologo e medico ipnotista? Quanto più velocemente si potrebbe aiutare chi si rivolge a queste due figure in maniera separata?

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A cura di

Barbara Mazzola

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